|
1. |
|
|
|
|
chissà se c'è mai stato un tempo in cui il bambino era bambino?
c'è chi dice che andasse a braccia appese.
chissà se c'è mai stato un luogo in cui guardare senza filtri,
in cui non avere mai paura...
vorrei parlarti di me e dei miei sogni,
vorrei che fosse più facile arrendersi, sai?
sentire immediato il calore, è così facile farsi scaldare...
mi sa che è così, almeno tra te e me.
chissà se c'è nel tempo degli altri,
nel tempo dei sogni che ha più direzioni,
nel tempo di ognuno che annaspa o che corre,
un momento in cui non dover capire,
un momento in cui non dover reagire,
un uomo senza corazza e senza scudo?
ci sarà stato un tempo in cui, tu mi guardavi con occhi grandi
dritto sino al cuore senza farmi male?
ho scelto di vivere un luogo di pace,
ho scelto il disarmo e la rabbia mia tace,
così sono sola in un luogo lontano, è una distesa dorata di grano,
il tempo è un fiume che scorre lontano,
nella mia immensa distesa di grano.
mi sa che è così, almeno tra te e me.
|
|
2. |
|
|
|
|
sei una marea che mi prende e quasi mi travolge
che mi cattura in una giostra di euforia
che non riesco neanche più a respirare
devo salvarmi o farmi trascinare via?
amore mio da te che sei il mio mare
amore mio da te che sei il pianto
amore mio non dirmi di no o dimmelo piano
fili leggeri
i miei pensieri
suoni colori visioni illusioni
quando in un brivido quell'ombra
ancora mi sorprende
dentro un delirio di ricordi e malinconia
guardo il mio mare,
il mio destino, la mia solitudine
senza spavento.
ed un sorriso esplode dentro il pianto
amore mio ora sei tu il mio mare
amore mio non dirmi di no o mi farai male
nuvole di sabbia spiaggie rosse di corallo labbra azzurro tiepidino un cielo acuto uno profondo di tamburi sottovento ed una barca nel tormento uno spirito nel tempo e l'orologio fa le tre.
si alzano di lena nella notte i sogni infranti quelli già traditi gli camminano davanti: " avanti vi do appello ma non posso tutti quanti, non è che c'è qualcuno che ne adotti almeno uno?"
|
|
3. |
|
|
|
|
Inseguo l'eco dei tuoi silenzi,
accarezzo il profilo della tua ombra
annuso la scia che hai lasciato nell'aria.
Danza, girotondo
intorno a braci che ardono ancora
nonostante le piogge scroscianti da Est.
Miei fogli scritti cercano il tuo indirizzo,
Carta
che volteggia nel vento di strade sconosciute,
arroventate dal sole.
Il mio amore che fa l'autostop.
Tu che non accosti. (amelia parente)
se puoi,
dimmi cosa vuoi,
se puoi e se lo sai.
se sei quel che ora sei
vedrai, mi capirai.
non avere timore,
non badare al dolore,
non fa male...
vedrai
che grave o leggero è uguale.
|
|
4. |
|
|
|
|
conviene stare attenti a quel che gli altri chiedono,
ai mille copioni che voglion donarti
e se scappi un po' più in là,
disturmi l'ordine, i sonni tranquilli,
disturbi pensieri che son sempre quelli,
quei tre/quattro pensieri che sbatton confusi e sembran ribelli!
nessun guizzo, nessuna fiamella, soltanto un brusio riempie il silenzio e par lavorio ma è solo brusio!
è di un colore grigio e gira in tondo,
come gli amanti nella bufera, in fondo,
del poeta che dell'inferno sapeva sin troppo ma non di quello eterno, del nostro voler vivere e voler amare
e dentro il brusio continuare a girare!
mah, cosa mi chiedi? cosa vuoi?
non lo capisco mai...
incalcolabili prostituzioni dei terrori nostri quotidiani,
rimedio o risveglio,
non è che un abbaglio per i tuoi misteri appartati sotto l'ombrello.
nascosto dalla vita, perso in un brusio, un brusio senza cervello.
la mia astuzia è fuggire, prendo un treno di parole e si può dormire, viaggiare e non sapere dove.
gallerie, buio, trovo sempre tramonto,
confuso nel brusio, mi cerco e non sono io.
confuso dove scorrono parole fuori, luccicanti come ferrovie,
anni di parole che non piangono, ridono.
come un corpo morto dipinto, come un santo sull'altare mai sepolto.
confuso nella città, nel brusio, mi cerco e non sono io!
è di un colore grigio e gira in tondo...
|
|
5. |
|
|
|
|
a me pare uno spasmo, una spinta, un altalenare,
un andare e venire tra ciò che è superfluo che no.
un viaggio in bilico tra la vita e la morte,
tra il senso e il non senso e la voglia di esserci o no.
e tutto è sempre poco più che immobile,
nel paniere briciole, di quelle sfamarti dovrai.
la qualità è una droga,
più c'è più la vuoi ma spinge in un luogo lontano
che non è vita ma che morte non è.
il pericilo è allucinazione,
farsa del vivere in se,
l'equilibrismo uno stato costante,
che mal di mare!
sale sale sale sale sale sale seccherà
sale sale sale le ferite il sare curerà
sale sale sale come crosta sulla pelle il mare
sale sale sale le ferite il sale guarirà
l'aria è ferma,
i tappeti sbattono rumore polveroso,
sotto, i cani abbaiano, aspettano.
anch'io aspetto... e non dovrei.
mah, non so se vivere o vivere,
morire o morire,
farò così!
sale sale sale...
sono fiumi di fitti pensieri e sentieri contorti,
un infinito connettersi tra ciò che vedo e che so.
una lotta tra occhi ancestrali e visioni fuorvianti
per mantenere l'idea di una vita che muova anche me.
diffidenze impediscono il muoversi e resto a guardare,
mi accontento dell'aroma del pane se altro non c'è
e questo poco dovrà sostenere i pensieri,
la vita, i perché, antidoto ai veleni mondani,
l'acqua bolle ma il sale non c'è.
occasionali sintonie nutrono il sogno che ho,
vento e lenzuola assolate, rigenerano.
sale sale sale...
è così,
ho imparato a mettere da parte tutto l'ottimismo che vorrei
e a fare i conti con l'usuale intermittenza,
districandomi silenziosamente
perennemente fuori luogo, fuori tempo.
eppure in mezzo alle cose in una lotta mani e piedi.
mai davvero vincitore,
mai completamente perdente
e non so se ridere o ridere
piangere o piangere,
farò così!
sale sale sale...
mi giro e mi rivolto in mezzo all'occorenza
questione di guardare il cielo con pazienza
che il seme è duro e dura è la pazienza
e sono senza.
mi giro e mi rivolto in mezzo all'occorrenza.
a me pare uno spasmo una spinta un altalenare...
|
|
6. |
|
|
|
|
ad un certo punto lei non parlò più,
guardò in alto verso il cielo e decise di lassù,
che soltanto pochi gesti parlassero di lei,
poche vesti, solo seta su di lei...
basta che tu tenga il filo
e senza dar troppi scossoni
quando vuoi avermi, tu,
piano piano tiri giù.
poi distraiti, lavora, pensa e inventa in allegria
fingi che io non ci sia.
amo ciò che amo e via
ti sarò grata se per amor non andrai via
il segreto non è fuori dice viola e viola vola
vola vola e di lassù fa lo spirito più blu
il segreto non è fuori dice viola e viola vola
qualche volta cade giù e per un po' non vola più
ho il cuor che sente non pensare
che ti stia solo a guardare
ma il decollo è come innato nel mio spirito indomato
amo ciò che amo e mi concerne
e solo questo mi riguarda
ho un centro vivo che discerne è saldo e lucido e ti guarda
amo ciò che a mo e via
ti sarò grata se per amor non andrai via
il segreto non è fuori dice viola e viola vola
vola vola e di lassù fa lo spirito più blu
il segreto non è fuori dice viola e viola vola
qualche volta cade giù e per un po' non vola più
ed ad un certo punto lei non scese più
volò dritta verso il cielo e decise di star su
e appoggiata ad una nuvola prese a canticchiar
chiuse gli occhi per sognare e ricordar
|
|
7. |
|
|
|
|
là, dove sei nato tu,
la spiaggia è lunga
la sabbia è fine
è nelle scarpe e nei pensieri, là
là, dove sei nato tu,
c'è buon odore di farina e un gusto antico di follia
ma la follia non si dice
mai
là, dove sei nato tu,
la paura non si dice
Nè il tormento o le passioni,
le fortezze sono di sabbia e di bottoni, là
dirò il mio suono all'acqua che arrivi laggiù
di acqua è fatto il sogno dove sei nato tu
là, dove sei nato tu,
l'acqua è fuori della terra,
il vento è forte e sa di donna
geme piano e taglia a fondo
là, dove sei nato tu,
celano i sorrisi, intrappolati in riti,
il dubbio che non si dice
mai
dirò il mio suono all'acqua...
scegliere è strappare
e non sempre per se ma
per non provocar dolore
languido lo sguardo
andrà
al mar dei desideri che
rimangono a galleggiare
dove sei nato tu
il segreto è nascosto
troppo a fondo è nascosto
e non si dice
mai
|
|
8. |
|
|
|
|
piove già
sento quanto vuoi la mano mia
ma è sera di pianto
a mani vuote resto con te
dimmi le parole che
riesci a salvare e scegli per me
dimmi le parole che narrino solo per me
non va...
piove già ed io
mi chiedo se verrà
il giorno in cui vorrai ciò che c'è in me
inventa nomi nuovi ad ogni cosa che
sepolta dalla polvere
giace con me
dimmi le parole che
riesci a salvare e scegli per me
trova le parole che
narrino solo per me
non va...
|
|
9. |
|
|
|
|
lingue di fuoco di fuoco soltanto
rombo di tuono, del lampo lo schianto
fragore di acque di quelle più pure
fermezza di rocce di quelle più dure
spasmo d'amore sincero e violento
luce degli astri, fierezza del vento
costanza del sole, soavità della brezza
del pane l'aroma, della neve carezza
nel calderone va tutto a finire
gira rimescola e fai ribollire
questa è la vera e la sola magia
impara l'arte e mettila via
|
|
10. |
|
|
|
|
ho visto un funerale in una via a destra
era di sinistra
aveva le bandiere rosse e la banda in testa
sembrava una gaia protesta
c'è qualcosa che non muore
che non vuol sparire
forse l'essenza delle cose, la purezza del sentire
come una musica, un amore che ti ha tradito
che ti ha lasciato e tu, comunque,
hai gia perdonato
è qualcosa che nel piccolo riesce a fiorire
no si può rubare o contraffare ciò che del semplice deve restare
e un'idea povera, senza fronzoli, senza belletti,
è solo un sogno
un pensiero possibile di realtà ideali.
|
|
11. |
|
|
|
|
difficile ricordarsi di se stessi
difficile mantenere un cuore aperto
difficile eppure necesario
difficile esser fedeli a un'etica
difficile, viene più di adeguarsi
sdraiarsi a bere l'acqua lorda
difficile aver cura del tempo
difficile osservare ogni frammento
come si osserva una conchiglia da bambino
difficile
|
|
12. |
|
|
|
|
io, prigioniero di me, ti vedo e ti sento.
dalla porta chiusa dietro,
su dalle scale i tuoi passi aprono strade
e ti sento.
chiuso dentro me, ti sento.
non il mondo, nessuna neve mi può salvare,
nessun canto mi porta in alto,
senza un tempo mio,
un mio divano.
somiglia a distese di neve l'anima mia
distese di neve
gelida e impressionabile dall'orma di chiunque
è quiete inquietante
colpisce a segno gli occhi il bianco assoluto
con lampi di chiarore nell'iride.
ma tu mi senti?
somiglia a distese di neve l'anima mia
colpisce gli orecchi è silenzio incarnato
privata dei sensi perdo l'equilibrio se vivo la vita di qui
altrove invece è come dormire e sembra pace
è quiete inquietante e non è pace.
ma tu mi senti?
io lo sento, non lo vedi ma ti sento
solo chiuso dentro, solo ma ti sento.
nessuna neve, nessun mondo mi può salvare,
né puro né bianco, nessun canto.
solo alla deriva col mio divano,
sdraiato a pancia in giù sul mio destino,
laciami così,
amarti da lontano
tra i muri e le pareti tutto il tempo.
io ti sento, solo chiuso dentro
può darsi che sia più facile sarmi lontano sai
non sono poi così docile graffio lo sai
può darsi sia il mio destino correre sola sai
non credo mi fermerò più ormai.
ma tu mi senti?
guardo i muri e le pareti ci vedo vento,
ho bisogno dell'inganno, non chiedo altro.
solo, mi aspetto veramente,
non adesso quando sono
non adesso quando sono niente.
come un santo demente, senza convenienze.
io ti sento.
solo abito divani e ci sei,
solo abito divani e ti sento,
divani muti nel silenzio.
non chiedono parole che non so
che voglio darti, voglio dire ma non so,
non adesso, davvero no.
se ci sei, se ci sono, se ci siamo, lo so,
non ci sentiamo.
finito io con te e il tuo sguardo
finito io con te
che non ti vedo, non ti sento,
non ti guardo.
maree di noi
dolore
cura
se puoi
il cuore
tu
|
released November 28, 2014