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in contraddizione

by Nicoletta Bernardi

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1.
chissà se c'è mai stato un tempo in cui il bambino era bambino? c'è chi dice che andasse a braccia appese. chissà se c'è mai stato un luogo in cui guardare senza filtri, in cui non avere mai paura... vorrei parlarti di me e dei miei sogni, vorrei che fosse più facile arrendersi, sai? sentire immediato il calore, è così facile farsi scaldare... mi sa che è così, almeno tra te e me. chissà se c'è nel tempo degli altri, nel tempo dei sogni che ha più direzioni, nel tempo di ognuno che annaspa o che corre, un momento in cui non dover capire, un momento in cui non dover reagire, un uomo senza corazza e senza scudo? ci sarà stato un tempo in cui, tu mi guardavi con occhi grandi dritto sino al cuore senza farmi male? ho scelto di vivere un luogo di pace, ho scelto il disarmo e la rabbia mia tace, così sono sola in un luogo lontano, è una distesa dorata di grano, il tempo è un fiume che scorre lontano, nella mia immensa distesa di grano. mi sa che è così, almeno tra te e me.
2.
sei una marea che mi prende e quasi mi travolge che mi cattura in una giostra di euforia che non riesco neanche più a respirare devo salvarmi o farmi trascinare via? amore mio da te che sei il mio mare amore mio da te che sei il pianto amore mio non dirmi di no o dimmelo piano fili leggeri i miei pensieri suoni colori visioni illusioni quando in un brivido quell'ombra ancora mi sorprende dentro un delirio di ricordi e malinconia guardo il mio mare, il mio destino, la mia solitudine senza spavento. ed un sorriso esplode dentro il pianto amore mio ora sei tu il mio mare amore mio non dirmi di no o mi farai male nuvole di sabbia spiaggie rosse di corallo labbra azzurro tiepidino un cielo acuto uno profondo di tamburi sottovento ed una barca nel tormento uno spirito nel tempo e l'orologio fa le tre. si alzano di lena nella notte i sogni infranti quelli già traditi gli camminano davanti: " avanti vi do appello ma non posso tutti quanti, non è che c'è qualcuno che ne adotti almeno uno?"
3.
Inseguo l'eco dei tuoi silenzi, accarezzo il profilo della tua ombra annuso la scia che hai lasciato nell'aria. Danza, girotondo intorno a braci che ardono ancora nonostante le piogge scroscianti da Est. Miei fogli scritti cercano il tuo indirizzo, Carta che volteggia nel vento di strade sconosciute, arroventate dal sole. Il mio amore che fa l'autostop. Tu che non accosti. (amelia parente) se puoi, dimmi cosa vuoi, se puoi e se lo sai. se sei quel che ora sei vedrai, mi capirai. non avere timore, non badare al dolore, non fa male... vedrai che grave o leggero è uguale.
4.
conviene stare attenti a quel che gli altri chiedono, ai mille copioni che voglion donarti e se scappi un po' più in là, disturmi l'ordine, i sonni tranquilli, disturbi pensieri che son sempre quelli, quei tre/quattro pensieri che sbatton confusi e sembran ribelli! nessun guizzo, nessuna fiamella, soltanto un brusio riempie il silenzio e par lavorio ma è solo brusio! è di un colore grigio e gira in tondo, come gli amanti nella bufera, in fondo, del poeta che dell'inferno sapeva sin troppo ma non di quello eterno, del nostro voler vivere e voler amare e dentro il brusio continuare a girare! mah, cosa mi chiedi? cosa vuoi? non lo capisco mai... incalcolabili prostituzioni dei terrori nostri quotidiani, rimedio o risveglio, non è che un abbaglio per i tuoi misteri appartati sotto l'ombrello. nascosto dalla vita, perso in un brusio, un brusio senza cervello. la mia astuzia è fuggire, prendo un treno di parole e si può dormire, viaggiare e non sapere dove. gallerie, buio, trovo sempre tramonto, confuso nel brusio, mi cerco e non sono io. confuso dove scorrono parole fuori, luccicanti come ferrovie, anni di parole che non piangono, ridono. come un corpo morto dipinto, come un santo sull'altare mai sepolto. confuso nella città, nel brusio, mi cerco e non sono io! è di un colore grigio e gira in tondo...
5.
a me pare uno spasmo, una spinta, un altalenare, un andare e venire tra ciò che è superfluo che no. un viaggio in bilico tra la vita e la morte, tra il senso e il non senso e la voglia di esserci o no. e tutto è sempre poco più che immobile, nel paniere briciole, di quelle sfamarti dovrai. la qualità è una droga, più c'è più la vuoi ma spinge in un luogo lontano che non è vita ma che morte non è. il pericilo è allucinazione, farsa del vivere in se, l'equilibrismo uno stato costante, che mal di mare! sale sale sale sale sale sale seccherà sale sale sale le ferite il sare curerà sale sale sale come crosta sulla pelle il mare sale sale sale le ferite il sale guarirà l'aria è ferma, i tappeti sbattono rumore polveroso, sotto, i cani abbaiano, aspettano. anch'io aspetto... e non dovrei. mah, non so se vivere o vivere, morire o morire, farò così! sale sale sale... sono fiumi di fitti pensieri e sentieri contorti, un infinito connettersi tra ciò che vedo e che so. una lotta tra occhi ancestrali e visioni fuorvianti per mantenere l'idea di una vita che muova anche me. diffidenze impediscono il muoversi e resto a guardare, mi accontento dell'aroma del pane se altro non c'è e questo poco dovrà sostenere i pensieri, la vita, i perché, antidoto ai veleni mondani, l'acqua bolle ma il sale non c'è. occasionali sintonie nutrono il sogno che ho, vento e lenzuola assolate, rigenerano. sale sale sale... è così, ho imparato a mettere da parte tutto l'ottimismo che vorrei e a fare i conti con l'usuale intermittenza, districandomi silenziosamente perennemente fuori luogo, fuori tempo. eppure in mezzo alle cose in una lotta mani e piedi. mai davvero vincitore, mai completamente perdente e non so se ridere o ridere piangere o piangere, farò così! sale sale sale... mi giro e mi rivolto in mezzo all'occorenza questione di guardare il cielo con pazienza che il seme è duro e dura è la pazienza e sono senza. mi giro e mi rivolto in mezzo all'occorrenza. a me pare uno spasmo una spinta un altalenare...
6.
ad un certo punto lei non parlò più, guardò in alto verso il cielo e decise di lassù, che soltanto pochi gesti parlassero di lei, poche vesti, solo seta su di lei... basta che tu tenga il filo e senza dar troppi scossoni quando vuoi avermi, tu, piano piano tiri giù. poi distraiti, lavora, pensa e inventa in allegria fingi che io non ci sia. amo ciò che amo e via ti sarò grata se per amor non andrai via il segreto non è fuori dice viola e viola vola vola vola e di lassù fa lo spirito più blu il segreto non è fuori dice viola e viola vola qualche volta cade giù e per un po' non vola più ho il cuor che sente non pensare che ti stia solo a guardare ma il decollo è come innato nel mio spirito indomato amo ciò che amo e mi concerne e solo questo mi riguarda ho un centro vivo che discerne è saldo e lucido e ti guarda amo ciò che a mo e via ti sarò grata se per amor non andrai via il segreto non è fuori dice viola e viola vola vola vola e di lassù fa lo spirito più blu il segreto non è fuori dice viola e viola vola qualche volta cade giù e per un po' non vola più ed ad un certo punto lei non scese più volò dritta verso il cielo e decise di star su e appoggiata ad una nuvola prese a canticchiar chiuse gli occhi per sognare e ricordar
7.
là, dove sei nato tu, la spiaggia è lunga la sabbia è fine è nelle scarpe e nei pensieri, là là, dove sei nato tu, c'è buon odore di farina e un gusto antico di follia ma la follia non si dice mai là, dove sei nato tu, la paura non si dice Nè il tormento o le passioni, le fortezze sono di sabbia e di bottoni, là dirò il mio suono all'acqua che arrivi laggiù di acqua è fatto il sogno dove sei nato tu là, dove sei nato tu, l'acqua è fuori della terra, il vento è forte e sa di donna geme piano e taglia a fondo là, dove sei nato tu, celano i sorrisi, intrappolati in riti, il dubbio che non si dice mai dirò il mio suono all'acqua... scegliere è strappare e non sempre per se ma per non provocar dolore languido lo sguardo andrà al mar dei desideri che rimangono a galleggiare dove sei nato tu il segreto è nascosto troppo a fondo è nascosto e non si dice mai
8.
piove già sento quanto vuoi la mano mia ma è sera di pianto a mani vuote resto con te dimmi le parole che riesci a salvare e scegli per me dimmi le parole che narrino solo per me non va... piove già ed io mi chiedo se verrà il giorno in cui vorrai ciò che c'è in me inventa nomi nuovi ad ogni cosa che sepolta dalla polvere giace con me dimmi le parole che riesci a salvare e scegli per me trova le parole che narrino solo per me non va...
9.
lingue di fuoco di fuoco soltanto rombo di tuono, del lampo lo schianto fragore di acque di quelle più pure fermezza di rocce di quelle più dure spasmo d'amore sincero e violento luce degli astri, fierezza del vento costanza del sole, soavità della brezza del pane l'aroma, della neve carezza nel calderone va tutto a finire gira rimescola e fai ribollire questa è la vera e la sola magia impara l'arte e mettila via
10.
ho visto un funerale in una via a destra era di sinistra aveva le bandiere rosse e la banda in testa sembrava una gaia protesta c'è qualcosa che non muore che non vuol sparire forse l'essenza delle cose, la purezza del sentire come una musica, un amore che ti ha tradito che ti ha lasciato e tu, comunque, hai gia perdonato è qualcosa che nel piccolo riesce a fiorire no si può rubare o contraffare ciò che del semplice deve restare e un'idea povera, senza fronzoli, senza belletti, è solo un sogno un pensiero possibile di realtà ideali.
11.
difficile ricordarsi di se stessi difficile mantenere un cuore aperto difficile eppure necesario difficile esser fedeli a un'etica difficile, viene più di adeguarsi sdraiarsi a bere l'acqua lorda difficile aver cura del tempo difficile osservare ogni frammento come si osserva una conchiglia da bambino difficile
12.
io, prigioniero di me, ti vedo e ti sento. dalla porta chiusa dietro, su dalle scale i tuoi passi aprono strade e ti sento. chiuso dentro me, ti sento. non il mondo, nessuna neve mi può salvare, nessun canto mi porta in alto, senza un tempo mio, un mio divano. somiglia a distese di neve l'anima mia distese di neve gelida e impressionabile dall'orma di chiunque è quiete inquietante colpisce a segno gli occhi il bianco assoluto con lampi di chiarore nell'iride. ma tu mi senti? somiglia a distese di neve l'anima mia colpisce gli orecchi è silenzio incarnato privata dei sensi perdo l'equilibrio se vivo la vita di qui altrove invece è come dormire e sembra pace è quiete inquietante e non è pace. ma tu mi senti? io lo sento, non lo vedi ma ti sento solo chiuso dentro, solo ma ti sento. nessuna neve, nessun mondo mi può salvare, né puro né bianco, nessun canto. solo alla deriva col mio divano, sdraiato a pancia in giù sul mio destino, laciami così, amarti da lontano tra i muri e le pareti tutto il tempo. io ti sento, solo chiuso dentro può darsi che sia più facile sarmi lontano sai non sono poi così docile graffio lo sai può darsi sia il mio destino correre sola sai non credo mi fermerò più ormai. ma tu mi senti? guardo i muri e le pareti ci vedo vento, ho bisogno dell'inganno, non chiedo altro. solo, mi aspetto veramente, non adesso quando sono non adesso quando sono niente. come un santo demente, senza convenienze. io ti sento. solo abito divani e ci sei, solo abito divani e ti sento, divani muti nel silenzio. non chiedono parole che non so che voglio darti, voglio dire ma non so, non adesso, davvero no. se ci sei, se ci sono, se ci siamo, lo so, non ci sentiamo. finito io con te e il tuo sguardo finito io con te che non ti vedo, non ti sento, non ti guardo. maree di noi dolore cura se puoi il cuore tu

about

IN CONTRADDIZIONE
Nicoletta Bernardi, testi, musiche , voce e percussioni
Gianni Consiglio, arrangiamenti, basso
Lele Lomoro, chitarre

credits

released November 28, 2014

license

all rights reserved

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about

nicoletta bernardi Milan, Italy

Non sono una star, una primadonna.
Detesto le formalità, il gioco dei ruoli, la finta bonarietà.
Amo l'intelligenza, la responsabilità, la poesia, i paesaggi e l'arredamento dell'anima.
Sono cinica e romantica, pratica e sognatrice, forse patetica.
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