SALE ho imparato a mettere da parte tutto l'ottimismo che vorrei e a fare i conti con l'usuale intermittenza, districandomi silenziosamente. perennemente fuori luogo, fuori tempo. eppure in mezzo alle cose in una lotta mani e piedi. mai davvero vincitore, mai completamente perdente...
teso e musica: nicoletta bernardi, testo voce maschile: rosario palazzolo (fhttp://www.rosariopalazzolo.com),
voci recitanti: sabrina faroldi (foto) - marco maria linzi, mandolino: luigi bernardi, duduk: roberto romano, basso: gianni consiglio, chitarra: lele lomoro, djembè: nicoletta bernardi.
lyrics
a me pare uno spasmo, una spinta, un altalenare,
un andare e venire tra ciò che è superfluo che no.
un viaggio in bilico tra la vita e la morte,
tra il senso e il non senso e la voglia di esserci o no.
e tutto è sempre poco più che immobile,
nel paniere briciole, di quelle sfamarti dovrai.
la qualità è una droga,
più c'è più la vuoi ma spinge in un luogo lontano
che non è vita ma che morte non è.
il pericilo è allucinazione,
farsa del vivere in se,
l'equilibrismo uno stato costante,
che mal di mare!
sale sale sale sale sale sale seccherà
sale sale sale le ferite il sare curerà
sale sale sale come crosta sulla pelle il mare
sale sale sale le ferite il sale guarirà
l'aria è ferma,
i tappeti sbattono rumore polveroso,
sotto, i cani abbaiano, aspettano.
anch'io aspetto... e non dovrei.
mah, non so se vivere o vivere,
morire o morire,
farò così!
sale sale sale...
sono fiumi di fitti pensieri e sentieri contorti,
un infinito connettersi tra ciò che vedo e che so.
una lotta tra occhi ancestrali e visioni fuorvianti
per mantenere l'idea di una vita che muova anche me.
diffidenze impediscono il muoversi e resto a guardare,
mi accontento dell'aroma del pane se altro non c'è
e questo poco dovrà sostenere i pensieri,
la vita, i perché, antidoto ai veleni mondani,
l'acqua bolle ma il sale non c'è.
occasionali sintonie nutrono il sogno che ho,
vento e lenzuola assolate, rigenerano.
sale sale sale...
è così,
ho imparato a mettere da parte tutto l'ottimismo che vorrei
e a fare i conti con l'usuale intermittenza,
districandomi silenziosamente
perennemente fuori luogo, fuori tempo.
eppure in mezzo alle cose in una lotta mani e piedi.
mai davvero vincitore,
mai completamente perdente
e non so se ridere o ridere
piangere o piangere,
farò così!
sale sale sale...
mi giro e mi rivolto in mezzo all'occorenza
questione di guardare il cielo con pazienza
che il seme è duro e dura è la pazienza
e sono senza.
mi giro e mi rivolto in mezzo all'occorrenza.
Non sono una star, una primadonna.
Detesto le formalità, il gioco dei ruoli, la finta bonarietà.
Amo
l'intelligenza, la responsabilità, la poesia, i paesaggi e l'arredamento dell'anima.
Sono cinica e romantica, pratica e sognatrice, forse patetica....more
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